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DRACULA UNTOLD: recensione. Non male, questo Dracula davvero mai raccontato e non privo di una sua originalità

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Dracula Untold, un film di Gary Shore. Con Luke Evans, Sarah Gadon, Charles Dance, Dominic Cooper.DU4Una volta tanto il film mantiene quanto il titolo promette. Questo è davvero un Dracula mai raccontato, una specie di prequel della storia così come l’abbiamo sempre sentita. Con Vlad signore di Valacchia che diventa vampiro per salvare il suo popolo. Un Dracula con, oltretutto, la faccia da bravo ragazzo di Luke Evans. Voto 6+Dracula UntoldSentite, a me questo Dracula Untold non è spiaciuto per niente, c’ha perfino un titolo onesto e non overpromising-cacciaballe raccontandoci di un signor Dracula come davvero non lo s’è mai conosciuto. Con una certa inventiva da parte di soggettisti e sceneggiatori impegnati nell’opera, cui bisogna riconoscere di non essersi limitati a re-visionare, ri-adattare, re-interpretare, reboottare il mille volte già visto e sentito, ma di aver strizzato le proprie cellule grigie per cavarci fuori qualcosa di inedito sul per niente inedito subject Dracula. Perché non riconoscere lo sforzo, santocielo? Invece, spocchiosissime recensioni, non solo di qua dall’atlantico, non solo dalle nostre parti dove i signorini snob soprattutto cartacei non appena sentono puzza di genere van giù di brutto con una sola o zero stelle (salvo dare il voto massimo e prosternarsi davanti a sòle d’autore come, spiace dirlo, il recente Olmi di Torneranno i prati), ma perfino di là dall’atlantico, nelle Americhe. Tant’è che il povero Dracula Untold si è beccato su Rotten Tomatoes uno score di 24, roba da autocavarsi il sangue dalla disperazione. Però il pubblico ha gradito, anche se in misura ineguale nelle varie aree del globo. Così così nel paese produttore, che è l’UK, e negli Stati Uniti, però cifre colossali al box office in Russia, per dire, e anche da noi nel primo weekend il film ha funzionato alla grandissima incamerando un inatteso 2,5 milioni. Ora, non è mica un capolavoro, anzi è un prodotto seriale nella sua confezione e pure corrivo qua e là, con effetti speciali non così speciali e ghigni vampirosi e macchinerie da paura non proprio finissimi, anzi un bel po’ dozzinali, con ricostruzioni in digitale alquanto tirate via (quegli invasori turchi moltiplicati al computer laggiù nella valle che un tempo sarebbe stato di cartapesta e adesso è in una qualche diavoleria CGI ma l’approssimazione resta la stessa, quell’antro oscuro e pipistrelloso da film ultrabis di una volta, quel castello-rifugio lassù sui picchi montuosi di una Valacchia-Transilvania fintissima che ricorda i fondaloni del cinema primitivo, ecc. ecc.). DU5Però, a rimediare a molte cose, c’è l’adorato Luke Evans, non solo il Dracula più fico di sempre, ma anche quello con la faccia più buona, un ragazzone-vampiro gentile come non se n’è mai visti, un cuor d’oro. In sovrappiù mettiamoci la bella idea di andare a rovistare nel prima della storia consacrata e codificata da Bram Stoker, in un prequel per niente scemo e dotato invece del suo interesse e della sua originalità. Com’è che Dracula è diventato Dracula? Perché lo è diventato? Il film mescola la mitologia fiorita intorno al personaggio alla scarna traccia storica che ci è sempre stato detto esserne la base, quella di un tale Vlad signore di Valacchia passato agli annali cartacei e più ancora alla tradizione orale come sadico e voluttuoso impalatore seriale di nemici preferibilmente ottomani ansiosi di impossessarsi del suo territorio. Ed ecco, in Dracula Untold, il buon Vlad regnante su un pezzo di Balcani aspro e roccioso, da tempo protettorato di fatto degli Ottomani. I quali, si sa, avevano la pessima abitudine di rastrellare ogni tanto bambinelli dai propri possedimenti e protettorati vicini e lontani, sottrarli alle loro famiglie e portarli alla corte del gran sultano acciocché fossero, in un tirocinio durissimo, addestrati a diventare il corpo militare speciale dell’Impero, i celebrati giannizzeri. Era capitato allo stesso Vlad (quello del film, intendo) da bambinello, che, dopo essere stato portato via da casa, là tra i turchi si era trasformato in provetto guerriero, diventando pure amico fraterno del figlio del sultano, per essere poi (la cosa non è ben chiara) rilasciato e rispedito in patria. Adesso che è sovrano della sua gente i turchi minacciano di fare l’ennesimo rastrellamento di infanti, ed è subito panico tra la popolazione, soprattutto tra le mamme, e anche a palazzo, avendo il nostro Vlad un adorato figlioletto nell’età giusta per essere portato via dagli sgherri del sultano. Come salvare il proprio popolo e i propri figli dall’invasore adesso sotto il comando dell’un tempo amico fraterno Mehmet II? Avendo capito che in una certa grotta lassù sui monti si annida un potere misterioso anche se pericoloso, il buon Vlad decide di farci una scappata. Per farla breve: là dentro scoprirà una specie di spettro demoniaco che gli proporrà un patto. Io ti trasformo in vampiro conferendoti dei superpoteri con cui potrai sconfiggere il tuo nemico, però se vuoi tornare normale dovrai resistere per tre giorni alla sete di sangue umano. Se cederai, resterai vampiro per sempre. Quel che segue non lo racconto, è ovvio. È anche la parte meno interessante, la più scontata e noiosa. Però la prima, quella tra storia (insomma) e fantasy, non è niente male, e bilancia l’ovvietà della seconda e anche l’evidente modestia della messinscena e della (non) visione registica, rigorosamente trincerate all’interno del modello dell’attuale cinema medio-popolar-globale. Senza mai osare niente e con i soliti debiti alle semplificazioni da videogame e la solita misera spettacolarità in digitale. Ma quel così-Vlad-diventò-Dracula resta un qualcosa di fresco e originale, e Luke Evans è perfino commovente nel suo doversi piegare, lui uomo probo e buono, al Male per poter far vincere il Bene. Dominic Cooper mette a segno un’altra delle sue performance ultracamp facendo del suo Mehmet una specie di feroce Saladino da manga, occhi bistrati e faccia pittatissima e ghigno crudelissimo da magnabambini.

Dominic Cooper è il gran sultano Mehmet II

Dominic Cooper è il gran sultano Mehmet II

 


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